Meno scopo di lucro e più cultura. Ma soprattutto una maggior valorizzazione degli eventi in centro storico. Le nostre vogliono essere politiche giovanili partecipate e chiare che passino anche da un Informagiovani che non si limiti ad essere un ufficio-catalogo, che rafforzi e modernizzi il comparto 'lavoro' e che non sia costretto ad appoggiarsi ad altri istituti analoghi per i viaggi all'estero o per il volontariato europeo. Insomma, un Informagiovani che sia coerente con le necessità dei ragazzi di questo tempo, promuovendo l'integrazione multiculturale a Piacenza, i viaggi e le opportunità di conoscere e arricchirsi all'estero per tornare poi con un bagaglio culturale che può solo far bene alla nostra città. O semplicemente per essere in linea con i giovani d'Europa e sfruttare al massimo le chance che le politiche dell'UE offrono.Che dire poi dei festival dedicati ai giovani, un caso su tutti Tendenze, naufragato nel silenzio e lasciando l'amaro in bocca a molti ragazzi. Avete mai chiesto ai giovani, quelli anagraficamente tali, cosa ne pensano? Il vuoto non fa che aumentare l'eco del loro disappunto. Sarebbe il caso di superare politiche giovanili a scopo di lucro e credere di più nella necessità di riservare spazi e occasioni di comunanza, con una scaletta dettata dai reali bisogni dei giovani piacentini. Ascoltiamoli!! Sarebbe già questa una tendenza da cavalcare.
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