- Perché non si deve giudicare chi si candida solo dal programma che presenta o dallo slogan che un creativo gli ha suggerito ma da quello che ha fatto. L’esperienza di Gianni come consigliere comunale e le battaglie che ha sostenuto negli ultimi 10 anni lo rendono sicuramente il più adatto a guidare la città nei prossimi 5. Tutti concordano sulla necessità di fermare il consumo di suolo e l’eccessiva edificazione, ma l’unico candidato che può presentare credenziali in tal senso è Gianni, il quale si è opposto (quasi da solo e comunque senza l’appoggio di alcun partito) alla scriteriata proposta di scambiare un parco nell’area ex Acna (dimostratasi più che inquinata e di difficile bonifica) con la costruzione di un intero quartiere a fianco della Besurica, sfruttando una delle ultime aree veramente agricole rimaste vicino alla città; ha combattuto una lunga e finora vincente battaglia contro l’ipotesi di un faraonico Palazzo Uffici da finanziare con la vendita di palazzi di pregio nel centro della città; ha sempre dimostrato con i fatti e non con le parole la propria attenzione all’ambiente.
- Perché può dare maggiori garanzie d’indipendenza rispetto a un candidato espressione dei partiti o comunque sostenuto da questi. I partiti non vanno demonizzati, sono una componente essenziale della vita democratica, attualmente però sono anche e soprattutto dei centri di potere, le decisioni spesso vengono prese dopo trattative od accordi a livello regionale o nazionale, si è visto come la società civile sia in grado di fare proposte più avanzate e coerenti. Gianni D’Amo non è sostenuto da partiti, ma da un’associazione politico-culturale come Città Comune che si è distinta per la quantità e per la qualità delle iniziative organizzate; oltre che da molti cittadini, i quali hanno svolto attività politica o sindacale, sono stati sindaci, assessori, consiglieri comunali, segretari di organizzazioni sindacali e adesso si riconoscono in questa candidatura.
- Perché è l’unico che può allargare la coalizione. Il centro destra è in piena confusione, ma questo non significa che le elezioni per il centro sinistra siano già vinte, Gianni può parlare ed essere credibile anche per chi in passato ha votato centro destra, si deve superare una sterile logica di contrapposizione per la quale proposte simili sono appoggiate o contrastate solo in base a chi le ha formulate. E’ francamente ridicolo vedere politici che, essendo all’opposizione, contestano opere pubbliche, che invece loderebbero se solo fossero in maggioranza. Compito di chi amministra un ente locale deve essere quello di cercare la massima condivisione non di governare in modo “muscolare”. Gianni ha già dimostrato di essere in grado di andare oltre gli schieramenti senza alcuna indulgenza riguardo ai contenuti: è stato nominato Presidente della commissione consiliare sulle aree militare con i voti di alcuni consiglieri di minoranza e altri di maggioranza. Gianni D’Amo può ascoltare e rappresentare l’intera città.
- Perché è davvero fuori dalla casta. I politici vengono percepiti come dei privilegiati o come degli approfittatori, certamente questo non può essere detto di Gianni D’Amo, che dalla sua attività politica non ha mai tratto alcun beneficio materiale. Gianni è un professore di liceo, che anche durante questa campagna elettorale alla mattina va a lavorare; Città Comune è una realtà completamente autofinanziata, significa che i suoi soci pagano per avere una sede, per organizzare iniziative, per stampare i volantini e il materiale da distribuire. I volontari che affiancano Gianni lo fanno perché ci credono, non per avere cariche o impieghi. La politica, se vuole recuperare credibilità, deve riscoprire il significato dell’impegno disinteressato e reale per la cosa pubblica. Tanti fustigatori a parole della “casta” sembrano più che altro interessati a farne parte al più presto. Gianni D’Amo e Città Comune dimostrano che fare politica in modo diverso è possibile.
Mario Giacomazzi
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