Piacenza, giovedì 17 marzo 2011, ore 17.30
Presso la sede in Via Borghetto 2/i
brindisi per la festa del
150° anniversario
dell’Unità d’Italia
Le idee sono il motore di una realtà che vive e respira al di là della nostra sola mente. Ecco allora spuntare Bloggopolis, uno spazio contemporaneo per dar voce a una città saggia e antica che vuole parlare, dialogare e conversare del presente e del futuro. Una piazza in cui raccogliere, attraverso i vostri commenti, il 'sentiment' di una popolazione a volte silenziosa e timida, sicuramente generosa e propositiva. Una polis del nostro tempo, la cui piazza virtuale sia specchio di una città che ci sta a cuore. Piacenza ‘città comune’.
Piacenza, giovedì 17 marzo 2011, ore 17.30
Presso la sede in Via Borghetto 2/i
brindisi per la festa del
150° anniversario
dell’Unità d’Italia
Da acquistare a tutti i costi, se volete restare al passo coi tempi!
Da Quaderni piacentini, rivista collettiva per eccellenza, a Diario, rivista personale: dal noi all’io. “Opera a puntate” che offre descrizioni insuperate della società italiana nella lunga e inconclusa transizione dalla Prima alla Seconda Repubblica, Diario fu interamente scritta e autogestita, tra il 1985 e il 1993, da Piergiorgio Bellocchio e Alfonso Berardinelli, con la sola compagnia di grandi autori del passato di volta in volta antologizzati (secondo la formula “due vivi e un morto”), e l’ambizione di “purificare il linguaggio della tribù”, per tornare a “essere presi in parola”. Paolo Febbraro, nel recensire la riproduzione fotografica integrale in volume proposta ora dall’editore Quodlibet, si sofferma sulla “prosa naturale, cristallina, inappellabile, che fa di Diario una delle più interessanti riviste del secondo Novecento, uno dei piccoli paradisi che forse abbiamo perduto” (il manifesto,11 novembre 2010). Solipsismo pessimista? “Nient’affatto”, sostiene oggi Bellocchio, “tra le cause della fine di Diario ci fu anche la constatazione che non lo eravamo stati abbastanza: le cose sono andate ancora peggio di quel che avevamo previsto”. Operazione elitaria, rivista impolitica, dismissione di responsabilità? Al contrario: “I due autori concordano nel considerare quegli anni i più liberamente e felicemente produttivi della propria attività letteraria. Scrivendo Diario, ci siamo sentiti politicamente impegnati come mai prima”.
Piergiorgio Bellocchio ha fondato con Grazia Cherchi e diretto per circa vent’anni “Quaderni piacentini”. Ha esordito nella narrativa con I piacevoli servi (Mondadori, 1966). Dal 1985 al 1993 ha pubblicato “Diario”, rivista redatta con il solo Alfonso Berardinelli. La sua produzione critica e saggistica è raccolta in vari volumi, tra cui: Dalla parte del torto (Einaudi, 1989), Eventualmente (Rizzoli,1993), L’astuzia delle passioni (Rizzoli, 1995), Oggetti smarriti (Baldini&Castoldi, 1996), Al di sotto della mischia. Satire e saggi (Libri Scheiwiller, 2007). È presidente dell’associazione politico culturale “cittàcomune”.Siamo persone di diversa età e formazione, con alle spalle esperienze politico-culturali nell'ambito della nostra città, Piacenza. Ci rivolgiamo a quanti, come noi, sentono l’esigenza di non separare l’iniziativa politica dall'analisi critica della realtà, da sottoporre a libera discussione, senza preliminari dichiarazioni di appartenenza, senza deleghe in bianco. Crediamo in un progetto culturale e politico in cui il confronto non sia condizionato dagli interessi di singoli o gruppi, in cui le decisioni siano trasparenti e collettive, e la responsabilità personale sia esercitata per il bene comune. Per una 'cittàcomune', Piacenza.
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