"Bloggopolis"

La Piazza delle Idee nella Città del Dialogo

Le idee sono il motore di una realtà che vive e respira al di là della nostra sola mente. Ecco allora spuntare Bloggopolis, uno spazio contemporaneo per dar voce a una città saggia e antica che vuole parlare, dialogare e conversare del presente e del futuro. Una piazza in cui raccogliere, attraverso i vostri commenti, il 'sentiment' di una popolazione a volte silenziosa e timida, sicuramente generosa e propositiva. Una polis del nostro tempo, la cui piazza virtuale sia specchio di una città che ci sta a cuore. Piacenza ‘città comune’.


venerdì 1 luglio 2011

A Piacenza le primarie del centrosinistra: sogno o realtà?

Pubblichiamo questo interessante intervento di Barbara Corso apparso sul quotidiano "Libertà" di oggi 1 luglio 2011 perché ci sembra condivisibile per molti aspetti e perché contribuisce ad aprire una positiva discussione nell'intero centrosinistra piacentino.
 
Il Partito Democratico non tema le primarie


Vorrei dare un mio piccolo contributo e –nelle mie intenzioni- un piccolo aiuto alla discussione del PD per le prossime amministrative di Piacenza, anche per raccogliere l’appello del segretario che sulla stampa si dice comprensibilmente stanco per i numerosi impegni e incarichi che riveste. Dalla sua nascita il PD sta cercando di costruire un modello innovativo di forma partito, all’altezza che stiamo attraversando: abbiamo preso atto che si va assottigliando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, che le forme tradizionali di partecipazione sono insufficienti per dare risposte ad una domanda crescente di politica e che contemporaneamente –in un mondo dominato dai media, dalla tv e oggi anche da internet ai comizi si sostituiscono i talk show e i partiti di massa si trasformano in partiti di opinione. Può piacere o no, ma è un dato di realtà.
Per questo abbiamo raccolto la sfida di definire, anche attraverso la scelta delle primarie, strumenti innovativi e moderni, pur sempre perfettibili, di partecipazione, rappresentanza democratica e selezione della classe dirigente. Tra parentesi non credo che questo sia IL SOLO tratto identitario del PD, che dovrebbe invece concentrarsi con altrettanta determinazione nel definire una proposta politica chiara e condivisa a partire dai temi economici e sociali: oggi si pongono con indifferibile urgenza in un paese in affanno, che fatica a vedere vie d’uscita e cui viene progressivamente meno la coesione sociale. E ciò ricade drammaticamente anche sul nostro territorio, come dimostrano ancora le ultime vicende di RDB e della chiusura dei negozi in città. Tuttavia il PD ha sempre cercato di selezionare candidature e rappresentanze in modo coinvolgente e aperto, nel tentativo di ricucire un rapporto più forte con iscritti ed elettori, quel rapporto che nei partiti tradizionali e in una società meno complessa e “liquida” era garantito da un forte radicamento sociale e territoriale. Anche il PD locale sarebbe più forte se dimostrasse coerenza nelle scelte: la partecipazione non può essere messa in campo a fasi alterne, a seconda di chi ne trae vantaggio. Oggi commissioni e mediazioni di vertice sono promosse proprio da coloro che in altre recenti occasioni invocavano le primarie - peraltro sfondando una porta aperta - con toni aggressivi sui giornali. Gli stessi che avevano tradito –solo nel 2008- gli esiti delle primariette per le candidature al Parlamento, forzando a livello nazionale sulla composizione della lista nella direzione opposta a quella indicata dal territorio. Oggi la memoria collettiva è molto corta, ma non credo si possa andare avanti a corrente alternata. Con parole esplicite, le primarie non possono essere buone o cattive a seconda che siano utili ai candidati più graditi.
Non capisco quindi –o, meglio, preferirei non capire- quale sia la ratio del percorso del PD locale per le prossime comunali del nostro capoluogo: il vertice provinciale “scippa” al PD cittadino la facoltà di prendere le determinazioni in merito; il segretario, gli organismi e i circoli della città vengono coinvolti solo in parte e solo a seguito di una loro reazione a questo atteggiamento verticistico e anacronistico; si sostiene apertamente (forse l’innovazione è questa!?!) la necessità di un candidato unico del PD nel tentativo di imbavagliare la discussione tenendola il più possibile circoscritta, come se il PD, che sicuramente ha candidati competenti e autorevoli, dichiarasse pubblicamente il timore di confrontarsi con la coalizione; non si discute dei confini della coalizione, come non si discute della visione di Piacenza nei prossimi 10 anni, se non forse in qualche iniziativa tutta rivolta all’interno; si costituisce un’arcaica commissione, di cui non si capiscono, se ci sono, i criteri di rappresentanza; se non ci sono ,non se ne comprende la necessità: esiste un esecutivo, esistono commissioni di garanzia. Le amministrative a Milano e Torino ci hanno insegnato qualcosa: con il vento favorevole e in campo candidati autorevoli, non abbiamo nulla da temere dalle primarie. A Torino Fassino si è confrontato anche con altri candidati del PD, ma la sua serietà, la sua cifra, la sua credibilità non ne hanno certo risentito; anzi, ne sono uscite rafforzate. A Milano il PD si era presentato candidando solo Boeri alle primarie, ma Pisapìa, il candidato più competitivo, ha vinto ugualmente primarie e elezioni. Oggi a Piacenza ha timore delle scelte partecipate solo chi vuole indicare con obsoleti tatticismi un proprio successore e non pensa di aprire – pur nella continuità con la scorsa amministrazione - una nuova fase di progetto e di governo. L’immagine del PD piacentino scaturita in questi giorni è quella di una organizzazione che si chiude nel palazzo, impantanata nel tentativo di far passare come univoco il nuovo erede gradito a chi conta, più che concentrata in una discussione veramente plurale nei contenuti e nelle candidature, aperta e utile alla città. Avendo ovviamente a cuore i destini collettivi del mio partito, non riesco a restare in silenzio mentre vedo che sceglie di non raccogliere nelle proprie vele quel vento a noi favorevole che altrove spira nel paese. Bisogna decisamente invertire la rotta per poterlo intercettare anche qui.

Barbara Corso 
Iscritta al Pd

Nessun commento: