"Bloggopolis"

La Piazza delle Idee nella Città del Dialogo

Le idee sono il motore di una realtà che vive e respira al di là della nostra sola mente. Ecco allora spuntare Bloggopolis, uno spazio contemporaneo per dar voce a una città saggia e antica che vuole parlare, dialogare e conversare del presente e del futuro. Una piazza in cui raccogliere, attraverso i vostri commenti, il 'sentiment' di una popolazione a volte silenziosa e timida, sicuramente generosa e propositiva. Una polis del nostro tempo, la cui piazza virtuale sia specchio di una città che ci sta a cuore. Piacenza ‘città comune’.


sabato 6 agosto 2011

8 agosto 1940 - Lo scoppio della Pertite



Forse non tutti lo sanno, ma sotto i portici di Palazzo Gotico una lapide ricorda lo scoppio del 1940 alla Pertite che fece 47 morti tra le donne e gli uomini che lavoravano allo stabilimento e fece decine di feriti, alcuni dei quali rimasero invalidi. 
Una triste pagina della storia della città di Piacenza che tutti noi dovremmo ricordare 


Qui sotto le testimonianze dei parenti delle vittime, intervistati nel 2009 dai ragazzi della scuola media Calvino che oggi confina con l'area:

"non capimmo subito che lo scoppio era alla Pertite, da giorni gli inglesi stavano bombardando Genova e il rumore dei botti arrivava fino a Piacenza, ma poi vedemmo il cielo nero..."

"...quando baciavo la mamma le dicevo che era amara, la sua pelle assorbiva la polvere della pertite e le sue unghie erano sempre giallo zafferano...."

"..dopo lo scoppio si alzò un fumo nero in cielo, l'onda d'urto ruppe i vetri delle finestre fino alle case del centro...per altri trenta minuti caddero detriti e pezzi di persone, fino a S.Antonio..."

"..tutti scappavano verso la città, io correvo a piedi nudi, escoriandomeli, verso la Pertite alla ricerca della mamma"

"..vidi il mio vicino di casa gridare, aveva il braccio a penzoloni.... le donne strillavano, erano fuori dalle grazie di Dio..."

"..la zia venne salvata perché aveva fuori la mano dalle macerie...visse per altri 20 anni, ma sempre malata..."

"..ricordo che il nonno era capotecnico. Ogni giorno da casa, in centro, si recava al lavoro con la sua borsa con dentro una ciambellina e la sua pipa...... "

“..Quel giorno mio padre, accorso sul posto, vide la trave del soffitto che aveva sfondato 
la sua scrivania del nonno...che non morì subito, è morto in casa dopo qualche giorno...non me lo fecero vedere..."

"...io stavo giocando a biglie, al secondo scoppio caddi in ginocchio per lo spostamento d'aria.."

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