"Bloggopolis"

La Piazza delle Idee nella Città del Dialogo

Le idee sono il motore di una realtà che vive e respira al di là della nostra sola mente. Ecco allora spuntare Bloggopolis, uno spazio contemporaneo per dar voce a una città saggia e antica che vuole parlare, dialogare e conversare del presente e del futuro. Una piazza in cui raccogliere, attraverso i vostri commenti, il 'sentiment' di una popolazione a volte silenziosa e timida, sicuramente generosa e propositiva. Una polis del nostro tempo, la cui piazza virtuale sia specchio di una città che ci sta a cuore. Piacenza ‘città comune’.


domenica 3 giugno 2007

Fuori dal Coro

In questi giorni ho parlato un pò con tutti, con le persone che vedo tutti giorni, con i compagni di sempre. E il ritornello è sempre lo stesso: battiamo la destra.
Ok, mi sta bene, anch'io sono sempre stato di questa idea. E poi? E poi chi lo sa, intanto evitiamo che Squeri e la sua alleanza di neo e post fascisti salga al governo della città. Su quello che invece abbiamo fatto noi o che potremo fare noi... ci penseremo.
Evitare che Squeri vinca è una battaglia sacrosanta, ma utilizzare il nemico per giustificare le proprio politiche sbagliate è inaccettabile per una persona di sinistra. Lo abbiamo gia fatto e continuiamo farlo a livello nazionale. Votiamo Prodi per mandare a casa Berlusconi. Prodi vince, in un anno non fa una legge, non cancella le vergogne della destra, nemmeno quelle ad personam. Ma guai a criticare il Governo, siete pazzi, rivolete Berlusconi? Poi se la precarietà è sempre li, il falso in bilancio è sempre depenalizzato e siamo sempre in guerra, poco importa, l'importante è sapere che siamo noi al Governo.
E in città è la stessa cosa: un sindaco manager decisionista e arrogante, partecipazione azzerata, cementificazione, promesse non mantenute del precedente programma (tant'è che alcune si ripetono!) ma non c'è problema, un pò meglio di Squeri lo sarà, no?
La gente con cui ho parlato mi accusa di tradimento, conoscendo la mia intenzione di astenermi dal voto. Io non chiedo che la mia posizione sia condivisa, nonostante sia lucida e coerente dopo aver fatto opposizione da sinistra per 5 anni e aver scelto Città Comune, ma almeno rispettata. Votiamo in massa una sinistra deludente per evitare la destra? Non condivido ma rispetto. Però esigo che la mia posizione non venga strumentalizzata. Spesso e volentieri si può essere di sinistra, anche se non la si vota. E' una scelta, e se si perde, la colpa non è di chi si è astenuto, ma di chi ha Governato nei 5 anni precedenti.

Andrea Chiappini

(Foto di Sebastião Salgado)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando la musica del coro è cattiva non è un errore dirlo.
"Destra" è la mancanza di rispetto per gli altri, "destra" è la voglia di escludere dalla discussione
quelli che non sono allineati e non delegano ai forti le decisioni.
Credo che stare fuori dal coro in una situazione come questa che si è creata sia non solo un diritto ma ancor di più un dovere.
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Santo è Lattanzio, il quale nega che la terra sia sferica.
Santo è Agostino, il quale ammette che la terra sia sferica ma nega l'esistenza degli antipodi.
Santo è l'Uffizio, il quale ammette gli antipodi ma la ritiene immota.
Più santa, tuttavia, è per me la verità, la quale ci rivela che la terra è una piccola sfera, che ha antipodi e si muove.
KEPLERO

Anonimo ha detto...

Andrea e Keplero hanno posizioni legittime e in parte hanno ragione.
Tuttavia non siamo nel campo della scienza o dell'etica pura: siamo in politica e in politica non basta avere ragione se non si hanno i numeri. Una coalizione di liste, che ha raccolto un buon risultato che però è purtroppo ancora esiguo (e lo ha dimostrato l'atteggiamento arrogante di chi pensa di poterne fare a meno), non può permettersi di chiamarsi fuori da una scelta che, ci piaccia o no, è quella secca tra due democristiani: uno pendolare da sinistra a destra a seconda delle convenienze, l'altro (per ora) stabilmente nel centrosinistra.
Il resto della coalizione di centrosinistra è schiacciato in maniera acritica sul secondo democristiano e non vede l'ora, in caso di sconfitta, di scaricare le "colpe" su capri espiatori di (loro) comodo che, se vi fosse sfuggito, siamo noi. Questo significa che vogliono metterci in un angolo e bruciare il terreno per il futuro ad ogni soggetto che non dica solo “signorsì”.
Ribadisco che le scelte singole sono rispettabilissime e sono tutte legittime. Noi però come componente critica, incazzosa e restia agli accomodamenti comunque stiamo nel centrosinistra con l'intenzione di restarci e stiamo lì non perché sia più bello o perché "dice" cose più giuste. Stiamo lì perché sta lì tutta la gente a cui ci riferiamo e con la quale spesso ci scontriamo perché ha posizioni anche di chiusura e di miopia. Si tratta di cominciare a fargliele cambiare quelle posizioni.
Come lista, coalizione e candidato di centrosinistra non possiamo staccarci da quella gente alla quale abbiamo il dovere di dire le cose come stanno ma non possiamo dirgliele da un altro pianeta perché quella gente non capirebbe più la nostra lingua e anzi ci riterrebbe estranea se non nemica.
In questo caso significa il contrario di quello che dice Keplero: abbiamo certo il dovere di stare fuori dal coro, ci siamo sempre stati e non smetteremo di starci. Fuori dal coro ma restando nella stessa sala da concerto ad interpretare, in maniera più coerente dal nostro punto di vista, la musica del medesimo autore, sottolineando che sono altri a stonare.
Francesco Serio

Anonimo ha detto...

Mi appello a tutti voi, esordisco dicendo che ho votato D'amo al primo turno, ma per questo ballottaggio voterò Reggi.
Scrivo questo appello perchè ho molta paura, si molta paura, che tanti di voi/noi che votano per il centrosinistra per un discorso di estrema coerenza politica, non vadano alle urne... sarebbe sbagliato e triste. Vogliamo
consegnare la città ai vari Polledri, Squeri, Paparo ecc..??! non credo, viste le vostre idee politiche: ricorre sempre lo stesso ritornello: scegli il male minore.
Io non sono nessuno non pretendo di cambiare la testa di nessuno, mostro un punto di vista probabilmente molto scontato, però mi viene da piangere quando leggo le promesse di Squeri, se sono particolarmente allegro rido, però, credo che 5 anni di giunta di centrodestra non farebbero ridere
nessuno di noi, non credete ?
Mi è piaciuto tanto una dichiarazione di D'amo che mi è stata riportata da un amico: "Io non obbligo nessuno a votare Reggi, però andrò a votarlo, ma
se ci fosse stato Squeri nel centrosinistra avrei votato Squeri". Ha dato una mazzata a entrambi (dando del voltaggabbana a Squeri e paragonando Reggi a Squeri) però ha dato un segnale forte anche ai suoi elettori.
Per favore andiamo tutti a votare Reggi se no ci aspetta un periodo
abbastanza lungo e sicuramente buio.
Sicuramente non è stato fatto troppo da Reggi in questi 5 anni ma qualcosa sicuramente si non dite il contrario: le rotonde, i bus per gli anziani, ha sistemato l'estetica e l'urbanistica della città (anche se ci sono ancora molti cantieri nelle strade) sicuramente discutibile l'estetica di alcune rotonde, ma credo che a tutti importi la funzionalità.
Cosa è stato fatto da Guidotti nei precedenti 5 anni ?? Vi lascio con questa domanda
Buona giornata a tutti,
Emanuele

Anonimo ha detto...

Ciao, non concordo essenzialmente su questa frase di Emanuele "Per favore andiamo tutti a votare Reggi se no ci aspetta un periodo abbastanza lungo e sicuramente buio". E' ora di finirla a sinistra con la logica di qui i buoni e bravi e dall'altra parte i mostri. Del se vinciamo noi è tutto a posto se vincono loro è il declino dell'occidente. Dall'altra parte non c'è nessun mostro. O meglio i "mostri" ci sono, occorre trovarli ogni giorno in ogni atto che i singoli, più o meno responsabilmente, compiono, sia da una parte che dall'altra. La mostruosità politica compiuta dall'Ingegner Reggi e dai partiti dell'Unione è alla lunga la più grande sconfitta del centrosinistra dei prossimi cinque anni. Da qui si traggano le conseguenze necessarie. Io sono e voglio rimanere un uomo libero e pensante. Non mi piegherò mai a queste logiche e a queste semplificazioni.
Sergio

Anonimo ha detto...

Emanuele ha detto le cose che pensa, ha usato parole semplici per descrivere sentimenti che hanno attraversato la mente e il cuore di molti, quelli che hanno passione, che ragionano, che non danno niente per scontato e che si pongono in maniera critica davanti alla realtà dei fatti, ai frutti della storia e al significato profondo, morale e ideologico, che certi schieramenti rappresentano sia a livello individuale (per coloro che certi periodi li hanno davvero vissuti), sia per una più generica memoria collettiva.
Ora, il problema vero, però, è tornare al cuore delle idee che muovono gli uomini, i partiti e gli schieramenti. Le origini, che permangono, senza tempo e senza contingenza. Quelle che hanno fatto di certi nonni, contadini, poveri e infine partigiani eroi quotidiani senza gloria e senza onori. Loro ci insegnano che sono i fatti a dare forma alla vita e alle idee, proprio come le idee danno spinta e motore ai fatti.
Ed è per questo che personalmente propendo senza dubbio per quello che scrive Sergio, cioè per una visione autentica e critica della città e del luogo in cui viviamo, per un'analisi scevra da faziosità inutili, banali e soprattutto blasfeme rispetto alle idee in cui crediamo e in base alle quali tendenzialmente viviamo. E restando sulla metafora di Sergio, mi sento di aggiungere che qualcuno in tempi non sospetti disse: 'Il sonno della ragione genera mostri'.
Esiste la saggezza, la grande reclusa, che spesso molti dimenticano nel cassetto, vestendo i panni dell'ipocrisia. In effetti, essere moderati non significa essere saggi, essere buonisti non significa essere calmi e pacifici. Essere un democratico di sinistra, oggi, non significa necessariamente essere portatore sano delle idee di sinistra, perlomeno non sempre, ed è un fatto, questo, innegabile.
Conservo nel mio cuore la passione per le persone, e ricordo i racconti di un nonno che ha vissuto e subito la guerra. Forse è iniziato così il mio pensiero di sinistra, certamente è stato questo il mio primo approccio, nato da sofferenze vecchie, di altri, non mie...ma che sono attecchite dentro di me, perché ho testimoniato il risultato e perché ho visto le conseguenze sulla vita di un uomo, di cui io in parte sono frutto. E perchè non so essere indifferente a quello che incontro. E lo stesso vecchio paesano mi ha insegnato la discrezione e il rispetto, il silenzio anziché le urla, la dignità, l’indipendenza e la forza di volontà. Agli altri la facile sentenza.
Mi chiedo se esistano altri modi, oltre alle testimonianze dirette, che ormai inevitabilmente svaniscono, per parlare dei valori che trascendono il tempo e gli eventi, che sono antichi ma anche profondamente radicati nell'attualità. Parola che spaventa, purtroppo, perché molti temono che parlare di attualità significhi escludere il passato, oscurandolo. Io invece vorrei tanto integrarlo nel mondo nuovo che respiriamo, un mondo che unisce comunanza a individualità, partecipazione a solipsismo, che insomma accoglie nel suo ventre molle la complessità di ogni essere umano, la generosità e l’egoismo. Per questo non amo il bipolarismo, per questo odio i cliché, per questo credo che siamo tutti davanti a una grande sfida, quella dell’apertura a eventi nuovi e a una pagina di storia in cui la contaminazione, più che la globalizzazione, è protagonista.
Per questo, concludo, si può essere traditori di valori in tanti modi e per tante ragioni. Per gli spauracchi vari del bipolarismo, per disorientamento e vigliaccheria, e anche per paura di uscire dal coro e muovere una critica ai più forti. Perché è questa la vera divisione che attraversa la nostra società oggi come ieri. Potenti e impotenti.
Non votare o non appoggiare un candidato di sinistra che si ritiene non rappresenti certi valori, magari quelli più importanti, a volte può significare onestà, senza voler fare l'apologia di chi sceglierà questa strada. Ma di sicuro è quella meno battuta, quella meno compresa, quella più fraintesa. Sono solo felice di sapere che alcuni coraggiosi ancora esistono. Quelli la cui voce è fuori dal coro. E che non sempre stonano.

Anonimo ha detto...

Domani andrò a votare, forse,ma sicuramente non voterò Reggi.
Ha dichiarato che i piacentini hanno premiato la sua coalizione al primo turno e quindi non vuole deluderli facendo alleanze con altre liste .Forse non si ricorda, e non lo ricordano neanche i DS e Rifondazione che se non si è apparentato con la lista della Mannina è stato solo perchè lei ha preferito allearsi con Squeri.
O forse non sanno che la notizia è uscita sulla Libertà.
Sono sicuri di vincere e vogliono farlo senza di noi.
Vogliono dimostrare che possono vincere anche senza i nostri voti.
Accontentiamoli.
Giovanna