"Bloggopolis"

La Piazza delle Idee nella Città del Dialogo

Le idee sono il motore di una realtà che vive e respira al di là della nostra sola mente. Ecco allora spuntare Bloggopolis, uno spazio contemporaneo per dar voce a una città saggia e antica che vuole parlare, dialogare e conversare del presente e del futuro. Una piazza in cui raccogliere, attraverso i vostri commenti, il 'sentiment' di una popolazione a volte silenziosa e timida, sicuramente generosa e propositiva. Una polis del nostro tempo, la cui piazza virtuale sia specchio di una città che ci sta a cuore. Piacenza ‘città comune’.


giovedì 17 maggio 2007

Adottiamo il centro pediatrico in Sudan

di STEFANIA CALZA*

Prima ancora dell’alba, alle cinque del mattino, al cancello del Centro Pediatrico di Mayo, il campo profughi 20 km fuori Khartoum, decine di donne aspettano. Sono incredibilmente belle, eleganti, solenni nei loro stracci colorati e portano con sé i loro bambini, altrettanto belli ma malati. Hanno malattie che noi abbiamo quasi dimenticato: malnutrizione, malaria, vermi e infezioni intestinali, respiratorie, della pelle.
Ma la malattia vera, qui, è la disperazione del campo profughi dal quale provengono, appena al di là dle recinto della piccola clinica pediatrica di Emergency. Un termitaio umano fatto di casupole di fango, paglia, vecchi sacchi di plastica o di juta, dove vivono in tutto 500 mila persone, di cui la metà ha meno di 14 anni: significa, per molti di questi, essere nati qui, credere che questa sia vita.
Nessuna descrizione può rendere giustizia a questo posto, manca comunque la percezione degli odori, del caldo estenuante, dell’aria immobile che sa di degrado, sfasci, totale assenza di prospettive. Insieme all’acqua, all’elettricità, alle fognature, a qualsiasi forma di lavoro e di istruzione, manca la speranza.
Esodi apocalittici alimentati dalle guerre tra il Nord arabo e musulmano e Sud afro-animista, carestie che hanno inaridito la terra e ucciso gli animali, i tristemente noti stermini del Darfur, hanno sradicato quasi tre milioni di persone riversate in campi profughi sorti alla rinfusa e mai più cambiati.
Come sempre a fare le spese di questa furia omicida sono i civili, non schierati con alcuno dei contendenti: chi è fortunato (o forse no) e sopravvive viene deportato in uno di questi campi. Parlare di interventi sanitari in una realtà così è un paradosso: nei pochi ospedali esistenti, fatiscenti e del tutto inadeguati, persino i parenti in visita pagano un ticket di ingresso.
La piccola clinica pediatrica di Emergency, cinque posti letto di day hospital, un programma di vaccinazioni, di educazione alimentare e igienica, cura 50 bambini al giorno. del tutto gratuitamente. Opera un team misto, sudanese e internazionale, di pediatri e infermieri. Niente è facile in un paese come questo. Ma se una speranza esiste non è retorico pensare che è dai bambini che si può ricominciare. Ristabilendo un principio di giustizia minimo, il loro essere uguali almeno in un diritto elementare, quello alla salute.

*Emergency, medico piacentino, campo profughi di Mayo, 14 maggio 2007.

(da Libertà del 16 maggio 2007)

Per informazioni emergencypc@virgilio.it, tel. 339/5732815, www.emergencypiacenza.it

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