Quindi, ci chiediamo se invece gli ingegneri non pensino proprio mai, neanche prima di progettare? E se, nella loro furia di “concludere” e di non arrovellarsi, non ci sia forse il rischio di tralasciare cose essenziali? Tanto perché il pensare equivale a non concludere.
Peccato che il primo cittadino nella somma e profonda sintesi abbia tralasciato di menzionare, a fianco dei famigerati filosofi, anche i poeti ed i creativi in genere. In effetti, potrebbero assolutamente appartenere alla categoria inconcludenti, alla maniera dei pensatori tanto screditati dal nostro sindaco.
Un pessimo servizio reso dal nostro a tutta la categoria degli ingegneri, almeno di quelli che hanno la testa! Forse pensava di fare il brillante per sferrare chissà quale attacco ed è riuscito , invece, come i più impaperati centrocampisti, semplicemente a fare l’autogol della carriera. Un uomo di centrosinistra che ambisce al governo (per ora della città, ma qualcuno già prospetta un livello decisamente più alto), dovrebbe mostrare più amore per la cultura e più rispetto per l’intelligenza, partendo dalla propria per arrivare a quella degli altri. Eviterebbe qualche figura barbina di troppo, che da il senso della sua concezione politica e del rapporto con gli altri.
Ecco alcuni esempi di chiusura mentale balzati nella cronaca piacentina, con tanto scontento popolare: il litigio a telecamere accese e attrezzato di stampelle con gli ambulanti o quel rifiuto di incontrare i commercianti che, a torto o a ragione, lo contestavano, perché “io con chi mi contesta non mi incontro” o, ancora, lo scontro con i dipendenti comunali.
Un consiglio, quindi, ammesso che lo accetti: prima di sparare la prima banalità che gli salta in mente, sarebbe meglio che (è il caso di dirlo) ci pensi su. Farebbe non tantissimo, come ama fregiarsi lui, ma almeno il meglio per tutti. Garantito.
(In fig. un particolare de Il Pensatore di Rodin)
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