Attraverso i loro percorsi culturali, artistici e anche politici, è possibile in qualche modo analizzare oltre quarant'anni di storia del nostro paese. La narrativa in versi di Alberto, che da ex sindacalista sa raccontare gli anni delle conquiste operaie; l'attività intellettuale di Piergiorgio, fondatore dei "Quaderni piacentini", la sua vivacità di saggista, critico letterario e militante; il cinema di Marco che ha rappresentato sullo schermo l'universo interiore, fino agli estremi della follia familiare (I pugni in tasca, L'ora di religione) e quello esteriore, cronachistico, fino agli estremi della follia politica (Buongiorno notte).
La manifestazione è promossa dalla presidenza della Regione Abruzzo e il Teatro Stabile d'Abruzzo, in collaborazione con l'assessorato alle politiche regionali per i beni e le attività culturali e l'Accademia dell'Immagine.
Resta solo una domanda: Perché non a Piacenza?
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