"Bloggopolis"

La Piazza delle Idee nella Città del Dialogo

Le idee sono il motore di una realtà che vive e respira al di là della nostra sola mente. Ecco allora spuntare Bloggopolis, uno spazio contemporaneo per dar voce a una città saggia e antica che vuole parlare, dialogare e conversare del presente e del futuro. Una piazza in cui raccogliere, attraverso i vostri commenti, il 'sentiment' di una popolazione a volte silenziosa e timida, sicuramente generosa e propositiva. Una polis del nostro tempo, la cui piazza virtuale sia specchio di una città che ci sta a cuore. Piacenza ‘città comune’.


lunedì 21 maggio 2007

Piacenza, I non luoghi

[...] avanzi e non ti è chiaro se sei già in mezzo alla città o ancora fuori. Come un lago dalle rive basse che si perde in acquitrini, così Pentesilea si spande per miglia intorno in una zuppa di città diluita nella pianura: casamenti pallidi che si danno le spalle in prati ispidi, tra steccati di tavole e tettoie di lamiere. Ogni tanto ai margini della strada un infittirsi di costruzioni dalle magre facciate, alte alte o basse basse come in un pettine sdentato, sembra indicare che di là in poi le maglie della città si restringono. Invece tu prosegui e ritrovi altri terreni vaghi, poi un sobborgo arrugginito d’officine e depositi, un cimitero, una fiera con le giostre, un mattatoio, ti inoltri per una via di botteghe macilente che si perde tra chiazze di campagna spelacchiata.

Così scriveva Italo Calvino a proposito della città immaginaria di Pentesilea in ‘Le città invisibili’ pubblicato per la prima volta nel lontano 1972.

Leggendo ‘sobborgo arrugginito d’officine e depositi, un cimitero, una fiera con le giostre’ a noi è apparsa davanti agli occhi l’immagine della ‘Caorsana’, il prototipo della periferia di Piacenza. Nel 1972 non si parlava ancora di logistica e quindi ci si limitava a officine e depositi. Ora, invece, se guardiamo dall’alto un’immagine della nostra città possiamo vedere una stupefacente macchia grigiastra che corrisponde agli enormi magazzini della logistica.

Se non vogliamo diventare un piccolo borgo aggregato ad un centro logistico attraversato giornalmente da centinaia di camion dobbiamo riflettere sulla logistica a Piacenza e più in generale sul modello di sviluppo della città. Modello che vede nella periferia la crescita esponenziale di centri commerciali, depositi, parcheggi e strade che come un ammasso tumorale avviluppano il centro cittadino.

Due anni fa abbiamo svolto una breve ricerca intitolata ‘Spazi Urbani di Confine’ che è sfociata in due mostre fotografiche ed una tavola rotonda.

Il nostro impegno nel voler riprendere il percorso di documentazione fotografica e come candidati di Città Comune è rivolto a proporre spunti di discussione alla cittadinanza ed all’amministrazione comunale affinché si possa ripensare coscientemente al modello futuro di sviluppo della città e attuare una gestione più consapevole dell’esistente polo logistico-commerciale.

Marco Salami, Sergio Ferri




Nessun commento: